La Classe S di Modena

Test Maserati Quattroporte SQ4 GranSport

Immaginate se un prestigioso marchio tedesco chiamasse la sua nuova limousine “Viertürer”. Sarebbe un nome duro, noioso, impossibile. Ma quando un veicolo si chiama “Quattroporte”, è tutta un’altra storia. Il nome ha melodia, stile, evoca qualcosa di speciale. L’elegante vettura italiana è ora disponibile con un motore V6 biturbo da 430 CV.

Quando la Maserati lanciò la sua prima Quattroporte nel 1963, fu un evento altrettanto speciale. Da allora, il costruttore rivendica la paternità dell’auto sportiva a quattro porte. Il recente aggiornamento della sesta generazione ha colmato alcune lacune tecniche e ridotto il divario con gli altri costruttori premium. O li ha addirittura raggiunti? Ce lo dimostrerà la nostra prova su strada.

Più lunga dell’originale di Stoccarda

Non si può certo accusare la Maserati di falsa modestia, quando si tratta di design della carrozzeria. Con una lunghezza di 5,26 metri e un passo di 3,17 metri, la classe “S” di Modena supera addirittura la versione lunga dell’originale di Stoccarda. Eppure, il veicolo, alto 1,48 metri, risulta equilibrato nelle proporzioni e non è così massiccio come può apparire. Tipica del marchio, e quindi indispensabile, è la griglia frontale bassa con i suoi montanti verticali cromati, la cui rielaborazione ha portato ad un effetto tridimensionale potenziato.

Anche le tre prese d’aria a griglia sui parafanghi anteriori conferiscono alla vettura la sua specifica identità. I fari a LED sono incassati sotto i finestrini stretti e luminosi e si estendono lateralmente. Fatta eccezione per i fanali posteriori divisi e i quattro tubi di scarico, la parte posteriore risulta poco appariscente. Il diffusore dello spoiler posteriore sottolinea il carattere sportivo del modello a quattro porte. Nella versione GranSport , le ruote da 21 pollici sono di serie.

Gli interni offrono una generosa quantità di spazio e creano una perfetta sintesi tra ambiente sportivo e comfort di alto livello. Misurato da porta a porta, l’abitacolo è largo 1,49 metri e offre ai passeggeri anteriori un ottimo livello di comfort. Nella parte posteriore, misura 5 centimetri in meno, ma lo spazio per le gambe dei passeggeri posteriori è enorme. Questo giustifica anche un impiego della Quattroporte SQ4 come auto di servizio con autista.

Trazione con un’enfasi sul posteriore

La Quattroporte SQ4 combina un motore V6 turbo da tre litri V6 con un sistema di trazione integrale permanente. Dopo l’ultima iniezione di potenza, il motore sviluppa 430 CV (316 kW) e trasferisce all’asse posteriore un potente pacchetto di 580 Newton-metri tra i 2.250 e i 4.000 giri/min. Non appena i sensori rilevano una perdita di aderenza, fino al 50% della potenza viene indirizzato alle ruote anteriori. In questo modo, ci si assicura che il sistema di trazione posteriore lasci posto alla variante 4x4 solo in caso di necessità. Il sofisticato sistema di gestione della trazione calcola lo slittamento, l’angolo di sterzata e l’angolo d’imbardata di ogni ruota, garantendo così una maggiore sicurezza quando le condizioni stradali si fanno più difficili.

La qualità del cambio automatico ZF a 8 velocità è già collaudata e non ha bisogno di altre lodi. Le caratteristiche del cambio sono determinate dalla modalità di guida selezionata e dal controllo del software autoadattivo, salvo che il conducente non decida di cambiare le marce manualmente tramite la paletta del cambio. Come di consueto per la Maserati, questi sono saldamente fissati al piantone dello sterzo. Il sistema di scarico controllato da flap assicura un suono convincente. Provate a mettervi dietro le luci posteriori quando il motore è acceso: chiudete gli occhi e vi sembrerà di essere in un porto, pieno di grandi yacht che riscaldano i motori prima di salpare l’ancora.

Un telaio votato al massimo comfort

Per le berline del segmento di due tonnellate, soddisfare le esigenze sportive e dinamiche è una vera sfida – soprattutto quando la loro massa supera il valore target. La scheda tecnica ufficiale dell’SQ4 indica un valore di 2195 kg. Il concept del telaio, incentrato sul comfort, rimane lo stesso anche in modalità sportiva: solo quando il fondo stradale è in cattive condizioni, si nota un indurimento degli ammortizzatori e una guida un po’ più rigida. Un consumo inferiore a dieci litri resta un’illusione anche in modalità normale, ma 13,3 l/100 km come nel nostro test possono sono adeguati in termini di prestazioni e peso del veicolo.

Tra gli aggiornamenti del nuovo modello spiccano i sistemi avanzati di assistenza alla guida, tra cui il Cruise Control con Stop & Go, l’avviso di cambio di corsia, l’assistenza automatica alla frenata d’emergenza e la telecamera a visione periferica. Le dotazioni della CQ4 sono completate dall’impianto frenante Brembo e da un differenziale autobloccante sull’assale posteriore. Il sistema di infotainment può essere controllato tramite il touchscreen da 8,4 pollici o con la manopola girevole sulla consolle centrale. Android Auto e Apple Car Play sono integrati, mentre il lettore di schede SD e le prese USB e AUX consentono di collegare dispositivi mobili. Abbiamo avuto però una spiacevole sorpresa: nonostante tutto questo lusso, la Maserati ha rinunciato all’apertura elettrica per il portellone posteriore. Un imperdonabile errore per un’auto di questo segmento!

OPINIONE

“Non banale – ma per un uso quotidiano” la elogia il suo costruttore. Lo si può dire a occhi chiusi: la berlina Maserati non ha niente di ordinario. L’esclusività di questa vettura su strada ne è la prova. Dotandola di ulteriori accessori e di una maggiore connettività, il costruttore ha reso il suo modello di punta più attraente e competitivo rispetto ad altre auto di lusso a quattro porte. C’è solo una cosa che non si può comprare a Modena: la discrezione.

Testo: Markus Rutishauser / Axel F. Busse

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