Elevati costi aggiuntivi per il commercio e l’industria

La nuova legge sul CO₂ comporterà notevoli costi aggiuntivi per la popolazione, ma soprattutto per il commercio e l’industria. In questa intervista, Christian Müller, proprietario di un garage e consigliere cantonale del Canton Zurigo, ci parla degli effetti che avrebbe sulla sua attività commerciale – e perché si impegna attivamente contro la legge sul CO₂ .

Signor Müller, lei si sta impegnando attivamente in questa campagna elettorale contro la nuova legge sul CO₂ . Quali sono le sue motivazioni?

La tutela dell’ambiente è una tematica che mi è sempre stata molto a cuore, sia nella vita privata che nelle nostre aziende. Per me è ovvio dover usare le risorse con prudenza e prevenire l’inquinamento ambientale. L’attuale legge svia completamente da questo punto. È una legge di ridistribuzione che crea costi aggiuntivi e gonfia il sistema amministrativo, senza ottenere alcun effetto in termini di tutela dell’ambiente e del clima. Sono quindi contrario a questa legge – ma a favore dell'ambiente.

L'ACS respinge la legge sul CO₂ perché, dal nostro punto di vista, tra le varie cose ostacola l’innovazione. I suoi sostenitori dicono invece che la promuove. Qual è la sua opinione in merito?

È vero invece il contrario. Come è consuetudine, lo stato attuale delle conoscenze è incorporato in questa legge e si presume che gli approcci attuali varranno anche in futuro. In questo modo, la ricerca e lo sviluppo vengono indirizzati in un’unica direzione. Solo le misure già stabilite e attuate, perché ritenute giudiziose, verranno sovvenzionate. Questo ostacola l’innovazione. Una legge favorevole all’innovazione dovrebbe essere guidata da valori-obiettivo ed essere aperta alla tecnologia.

Dal suo punto di vista, come dovrebbero evolvere le cose se la legge sul CO₂ venisse di fatto respinta dagli elettori svizzeri?

Nel quadro della strategia energetica 2050, bisogna garantire che l’energia venga prodotta e utilizzata in modo efficiente. Allo stesso tempo, bisogna porsi come obiettivo la promozione di un utilizzo responsabile delle risorse. C’è un enorme potenziale nel riciclaggio globale. Questo richiederebbe un concetto integrato, che comprenda tutte le fonti di energia e le varie possibilità di stoccaggio. Il campo dei combustibili sintetici dovrebbe ricoprire un ruolo di rilievo e si dovrebbe garantire più promozione e sostegno al suo sviluppo. Dobbiamo continuare sulla strada della riduzione delle emissioni di CO₂, ma dobbiamo restare aperti alle tecnologie. Dobbiamo lottare per un uso più efficiente delle infrastrutture: troppa energia viene sprecata negli ingorghi ed inquina l’ambiente. Per trovare soluzioni, dobbiamo investire sulla digitalizzazione. Gli oneri dovrebbero essere distribuiti equamente secondo il principio di “chi inquina paga”. Per raggiungere questo obiettivo, sarà prima necessario stabilire la verità sul costo di TUTTI i mezzi di trasporto.

Se la legge sul CO₂ entrerà in vigore nella sua forma attuale, il prezzo della benzina e del diesel aumenterà di 12 centesimi al litro. Che effetto avrebbe su di lei come imprenditore e proprietario di un garage?

Saremmo significativamente colpiti da questo aumento del prezzo del carburante. Attualmente stiamo investendo sulla mobilità elettrica, stiamo installando stazioni di ricarica per i nostri clienti e dotando le nostre officine delle attrezzature necessarie per la manutenzione e l’assistenza. Questi investimenti non copriranno i costi per i prossimi anni. L’aumento dei prezzi derivante dalla legge sul CO₂ ci costerebbe altri CHF 6’000.- l’anno.

In che modo ne sarebbe colpito concretamente come imprenditore se questa legge sul CO₂, completamente riveduta, entrasse in vigore? Dal punto di vista finanziario e logistico?

Le nostre officine hanno bisogno di sistemi di riscaldamento che rispondano rapidamente e forniscano alte prestazioni – è nella natura dell’uso. Sostituirle con fonti di energia rinnovabile è tecnicamente impossibile o, come nel caso di una pompa di calore a terra, non è semplicemente permesso. Dovremmo investire enormi somme di denaro per ristrutturare i locali e sostituire il sistema di riscaldamento. Dovremmo sostenere elevati costi aggiuntivi, sia sotto forma di prezzi più alti del carburante che di grandi investimenti nelle infrastrutture.

Alcune associazioni economiche sostengono la legge e l'Associazione svizzera delle arti e dei mestieri non la respinge ufficialmente, ma ha deciso di lasciare ai suoi membri la libertà di voto. Cosa ne pensa come uomo d’affari?

Come già detto, la legge ha lo scopo di fornire un incentivo tramite sovvenzioni. Ricorderei, ad esempio, le ristrutturazioni e gli investimenti nel settore immobiliare. Non sorprende che i settori a cui viene offerto un forziere ben pieno sostengano la legge. Questa linea di pensiero ha portato alla libertà di voto dell’Associazione svizzera dell’artigianato, che io ritengo sbagliata. I commercianti dovranno pagare più di quanto otterranno da questa legge. L'Associazione delle piccole e medie imprese e dei commercianti di Zurigo ha capito il problema e ha deciso di dire no a questa legge.

Per concludere, in breve: perché gli elettori dovrebbero votare NO alla legge sul CO₂ il 13 giugno 2021?

La legge sul CO₂ è una legge di ridistribuzione che costa a tutti tantissimi soldi e non ha alcun effetto significativo, né sull’ambiente né sul clima. L’amministrazione ne sarebbe il principale beneficiario – cosa che nessuno vorrebbe. Dobbiamo quindi dire un forte e chiaro NO a questa legge.

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